Un mezzo di sintesi è un presidio chirurgico solitamente metallico, usato nella stabilizzazione di fratture ossee.

In caso di frattura l’ortopedico dovrà decidere se, dopo un’eventuale riduzione, optare per una mobilizzazione tramite gesso o tutore, oppure se intervenire chirurgicamente.

La scelta dipenderà come sempre da diversi fattori, quali la gravità, il tipo, la sede della frattura, nonché l’età del paziente e le sue condizioni generali.

Dei pro e contro nei diversi approcci parleremo in un prossimo articolo, volendomi ora focalizzare sulle diverse tipologie.

FISSAZIONE INTERNA

I mezzi di sintesi sono adiacenti all’osso e completamente ricoperti dai tessuti molli (tutto quello che non è osso):

  • placche e viti: indicate per fratture diafisarie/metafisarie o vicine all’articolazione che presentano più frammenti ossei o non consentono l’utilizzo del chiodo. Possono essere utilizzati anche in prossimità di piccole articolazioni;
  • chiodi endomidollari: si inseriscono all’interno del canale osseo e consentono un carico precoce rispetto alla placche. Possono essere utilizzati nelle ossa lunghe (omero, femore, tibia);
  • fili di Kirschner: fili metallici inseriti nell’osso per permetterne la fissazione con un intervento poco invasivo. Dispositivi elettivi per operazioni per alluce valgo, fratture di calcagno e fratture di clavicola.

FISSAZIONE ESTERNA

Il mezzo di fissazione è per la maggior parte esterno al corpo, ed è prediletto in casi di gravi problemi ai tessuti molli, come ad esempio un’infezione.

  • fissatore esterno: può essere assiale, circolare (Ilizarov) o ibrido. Consente una mobilizzazione anche quando il fissatore è ancora in sede e può essere modificato nel tempo in base all’evoluzione clinica e alle esigenze. È utilizzato anche per correzioni di deformità genetiche. Le barre o le strutture circolari esterne reggono viti o fili di Kirschner inseriti poi nell’osso.

I mezzi di sintesi vanno rimossi?

Solita risposta vaga… DIPENDE!

Se non provocano fastidi e/o non rendono difficoltoso il movimento, si possono anche lasciare in sede. L’eventuale rimozione viene fatta 12-18 mesi dopo l’inserimento.

Ma suono se passo in aeroporto?

Tranquilli, NO. I mezzi inseriti, soprattutto quelli di ultima generazione, sono principalmente in titanio e non comune “ferro”, quindi i metal detector non impazziscono.

È comunque consigliabile farsi fare un foglio dal medico che ne attesti la sede, perché comunque non si sa mai.